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Itinerari culturali

Tour guidati o turismo in libertà

Vuoi essere guidato alla scoperta di Padova e delle splendide città d’arte del Veneto, ricche di fascino, storia e cultura? Vuoi conoscere il suo territorio e visitare le meravigliose Ville Venete? Gli itinerari culturali in Veneto possono essere infiniti, tale e tanta è l’abbondanza di segni storici ed artistici presenti nelle varie dimensioni del territorio: montagna, lago, mare, pianura, città. Molteplici sono gli spunti per trascorrere piacevoli ore immersi nella storia, circondati da suggestive atmosfere. Casa in Campagna accoglie turisti, studenti, pellegrini, gruppi aziendali, amanti dell’arte e dei musei, organizzando itinerari di uno o più giorni tra città d’arte, castelli, ville venete, abbazie e borghi medievali.
I percorsi con guide locali sono utilissimi per conoscere da vicino gli innumerevoli tesori d’arte e cultura che caratterizzano in diversi aspetti la regione e per scoprire le usanze tipiche del luogo. Se, invece, preferite essere autonomi, vi metteremo a disposizione un’utilissima mappa e vi mostreremo come raggiungerli.
Godetevi il piacere di unire le bellezze del viaggio al fascino dei luoghi di cultura, che arricchiranno la visita al territorio, contribuendo a renderla indimenticabile.

Veneto dai mille colori

Le Ville Venete sono una delle componenti che più caratterizzano il territorio della Regione Veneto e rappresentano uno dei piu vasti, raffinati e ricchi giacimenti culturali del mondo, un patrimonio straordinario tutto da scoprire, chiamato anche “Venezia in Terraferma”.
Verso la metà del ‘500 molte famiglie patrizie veneziane fecero erigere dimore di villeggiatura in amene campagne e colline del territorio della Serenissima.  Sorte inizialmente come strutture di appoggio per gli interventi di riorganizzazione del territorio, queste dimore assunsero in breve la funzione di luogo da cui sovrintendere alla coltivazione dei terreni e, più tardi, di fastosa residenza per il signore.
Oggi le Ville Venete sono più di 4000 e di queste circa 200 aperte al pubblico, sparse un po’ dovunque: sui Colli Euganei, ma anche lungo il fiume Brenta che collega Venezia a Padova (Ville della Riviera del Brenta), sui colli Berici, lungo la strada che da Mestre porta a Treviso (il Terraglio), sulle colline trevigiane e vicentine, e un po’ ovunque nella pianura.

Un patrimonio tutto da scoprire

Architetture, arredi originali, opere d’arte, affreschi di grandissimi artisti, parchi secolari e magnifici paesaggi tutt’intorno… ciascuna dimora saprà stupirvi con le proprie peculiarità. Tra queste, diverse sono opera di architetti famosi, come il Palladio. Ben 27 Ville Venete Palladiane sono inserite nella lista dell’UNESCO, come patrimonio mondiale dell’umanità. Oltre ad accogliere il turismo, le Ville promuovono incontri culturali ed enogastronomici, eventi teatrali e musicali, matrimoni e sfilate di moda, fiere di nicchia e congressualità.
Non solo Ville e giardini, in tutta la provincia di Padova e nei dintorni si concentrano molte testimonianze di città murate e borghi, che con i loro imponenti baluardi difensivi, i castelli, i roccaforti e le abbazie rendono tutto il nostro territorio uno tra i più interessanti a livello europeo. Gli itinerari che proponiamo sono un invito ad immergersi nelle atmosfere suggestive di questi luoghi per assaporarne la cultura, ripercorrerne la storia e restare incantati di fronte a tanta armonia e ricchezza.

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Ville, castelli e abbazie

Villa dei Vescovi

A pochi passi da Casa in Campagna, la splendida villa è una delle più belle ed eleganti dimore di epoca rinascimentale di tutto il padovano, un connubio perfetto tra eleganza rinascimentale e classicismo romano. Fu fatta edificare tra il 1535 e il 1542 dal vescovo di Padova Francesco Pisani come casa di villeggiatura e luogo d’incontro di intellettuali e umanisti del tempo. Il progetto fu affidato al pittore-architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, mentre la direzione dei lavori spettò all’erudito veneziano Alvise Cornaro, responsabile dell’amministrazione curiale.

Villa Emo-Capodilista

Non lontano da Villa dei Vescovi, la meravigliosa villa circondata da un lussureggiante parco fu costruita dal 1568 su commissione della nobile famiglia padovana dei Capodilista, la quale affidò il progetto all’architetto-pittore Dario Varotari, discepolo di Paolo Veronese che ne curò anche la decorazione eseguendo un mirabile ciclo di affreschi.
La tenuta denominata “La Montecchia” include un castello medievale, una villa rinascimentale e vasti possedimenti fondiari, in parte utilizzati come Golf Club.

Casa del Petrarca

La casa dove il Sommo Poeta Francesco Petrarca trascorse gli ultimi anni della sua vita (1369-1374) si trova nel bel borgo collinare di Arquà, uno dei trenta borghi più belli d’Italia. La casa, oggi museo, conserva lo studiolo con sedia e libreria originali del Trecento, manoscritti, libri, memorie, una decorazione a fresco cinquecentesca con scene tratte dalle opere delpoeta e una mostra sulla sua vita.

Giardini di Villa Barbarigo-Pizzoni Ardemani

A Valsanzibio, vicino a Galzignano Terme, è uno dei più importanti e raffinati esempi di Giardino all’Italiana. Stupefacente universo di fontane, di vasche e di episodi architettonici paesaggistici, fu portato all’attuale splendore nella seconda metà del Seicento, dal nobile veneziano Barbarigo. Il primogenito Gregorio, cardinale e futuro santo, ispirò l’alta simbologia del progetto dovuto all’architetto Luigi Bernini.

Castello del Catajo

Non è un semplice castello ma nel corso dei secoli è stato villa, palazzo ducale e dimora imperiale.  Edificato nel 1570 dagli Obizzi, con la volontà di renderlo un convincente strumento di rappresentanza, venne trasformato nei secoli in una imponente reggia. Ampliato ulteriormente nell’800 per ospitare la corte degli Este Arciduchi di Modena in esilio divenne più tardi residenza imperiale di caccia degli Asburgo d’Austria Ungheria. Al piano nobile, perfettamente conservati meravigliosi affreschi rinascimentali di Gianbattista Zelotti.

Abbazia di Praglia

Una delle più importate realtà monumentali e religiose del territorio, il complesso monastico si trova nel comune di Teolo ai piedi dei Colli Euganei ed un luogo di pace e preghiera abitato da una comunità di monaci benedettini. Dal Chiostro Pensile si accede a una loggia, da cui la vista spazia sui colli e le campagne intorno. Non si vedono auto o case. Strano, affascinante, nel nostro tempo più che mai. E’ possibile scoprire il complesso monastico attraverso una visita guidata, degustare un buon calice di vino o fare acquisti nel negozio del Monastero.

Castello di Monselice

Ai piedi del Colle della Rocca si erge maestoso un complesso architettonico denominato Castello Cini che raggruppa in sé diverse tipologie di edifici. Tra l’XI sec. ed il XVI sec. il castello è stato dimora signorile, torre difensiva fino a diventare villa veneta. Visitare questo imponente castello medioevale dà la sensazione di viaggiare a ritroso nel tempo, come se nelle stanze, dove ogni oggetto e al suo posto, potessimo ritrovare gli echi di epoche ormai trascorse. Splendida l’armeria.

Giardino e Castello di San Pelagio

Luogo incantevole tutto da vivere e visitare, passeggiando tra le rose e i suoi labirinti. Dal 1970 il parco è stato oggetto di un accurato restauro con il censimento di tutte le specie botaniche tutt’ora presenti; i due giardini della villa, nelle loro differenti tipologie, sono stati arricchiti di nuove piante e soprattutto di migliaia di rose che, specie a maggio, ne fanno un grande spettacolo!

Villa Contarini – Piazzola sul Brenta

Tra le più grandi e sontuose ville venete. Il corpo centrale, voluto dai fratelli Paolo e Francesco Contarini, risale alla metà del Cinquecento. Il suo magniloquente aspetto barocco è esito di un intervento tardo seicentesco deciso da Marco Contarini. Fastosi gli apparati decorativi, ricchi di pitture e stucchi, e gli arredi delle innumerevoli sale, in un eccellente stato di conservazione. La cappella, o ‘Tempietto’, a pianta circolare, è del 1770 e spetta all’architetto Tommaso Temanza, che si ispirò all’analoga opera di Andrea Palladio presso villa Barbaro a Maser.

Villa Pisani

La “Regina delle Ville Venete”, è una delle principali mete turistiche del Veneto. Situata lungo l’incantevole Rivera del Brenta, a 10 minuti da Padova e 20 da Venezia, la maestosa villa dei nobili Pisani ha ospitato nelle sue 114 stanze dogi, re e imperatori, ed oggi è un Museo Nazionale che conserva arredi e opere d’arte del Settecento e dell’Ottocento, tra cui il capolavoro di Gianbattista Tiepolo “Gloria della famiglia Pisani”, affrescato sul soffitto della maestosa Sala da Ballo.

Scoprire Padova

Padova offre un’ampia varietà di risorse turistiche. Gli affreschi di Giotto, i musei storici, il centro città antico con i suoi affascinanti palazzi, le sedi istituzionali, le chiese ed i monumenti emanano il senso della storia e della cultura; i negozi, i mercati e la gente del posto, una vitalità frizzante e una vivace vita moderna.
Casa in Campagna organizza tour con guide locali, utilissime per capire al meglio l’immenso patrimonio artistico e culturale della città. Se preferite, invece, visitare la città autonomamente, vi metteremo a disposizione un’utilissima mappa e vi mostreremo come raggiungere i luoghi più preziosi della città. In questa sezione alcuni suggerimenti delle tappe che non potete assolutamente perdervi!

Cappella degli Scrovegni

Il più completo ciclo di affreschi realizzati da Giotto, in quello che è uno dei capolavori più importanti della pittura del ‘300 italiano ed europeo e dell’arte figurativa di tutti i tempi. Colore e luce, poesia e pathos. L’uomo e Dio. Il senso della natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi in uno stile unico ed irripetibile, che rivoluzionò per sempre il linguaggio dell’arte occidentale. La Cappella dedicata alla Vergine annunziata e innalzata per volere di Enrico Scrovegni in suffragio dell’anima del padre, sorge tra i ruderi dell’antica arena, area acquistata dagli Scrovegni, ricca famiglia padovana di banchieri e usurai, che vi fecero erigere il loro palazzo.

Basilica del Santo

Straordinariamente ricco, il patrimonio religioso di Padova è fortemente impregnato dell’intensa presenza spirituale di uno dei santi più amati del mondo, S.Antonio e della devozione a Maria. Una forte fede che si è intessuta con un grande fervore artistico lasciando in città e provincia meravigliosi capolavori, scrigni di tesori d’arte d’ogni tempo. La Basilica di S.Antonio, meglio conosciuta come Basilica del Santo è un maestoso e complesso edificio religioso iniziato nel 1232, un anno dopo la morte di S.Antonio. L’aspetto esterno è un misto di lombardo, toscano e bizantino, orientaleggianti sono le 8 cupole e i due campanili.

Prato della Valle

Una delle più scenografiche piazze al mondo, con i suoi 90.000 metri quadrati è una delle più grandi d’Europa.È uno dei luoghi più attivi e vitali di Padova, molto frequentata dai padovani, che la utilizzano per passeggiare, pattinare, per un momento di relax e per prendere il sole nei suoi prati. Ogni sabato si tiene un mercato tradizionale con oltre 160 banchi e ogni terza domenica del mese si svolge il mercatino dell’antiquariato. La piazza viene spesso utilizzata per ospitare eventi e concerti ed è grandioso palcoscenico dei tradizionali fuochi d’artificio di capodanno e ferragosto.

Piazza delle Erbe e il Salone

Tra piazza delle Erbe e piazza della Frutta nel cuore pulsante della città troverete lo spettacolare Palazzo della Ragione, di cui visiterete la magnifica sala pensile con affreschi risalenti al XV secolo. Il palazzo, al piano terra, ospita una serie di negozi posti su due gallerie che corrono lungo l’asse principale dell’edificio. Qui potrete acquistare i prodotti tipici della gastronomia padovana. Questa sorta di antico centro commerciale è familiarmente conosciuto tra i padovani con il nome di “sotto il salone”, con riferimento alla sovrastante sala dell’antico palazzo.

Università

L’Università di Padova è una delle più antiche del mondo (la seconda in Italia dopo Bologna). Palazzo Bo divenne sede dell’Università a partire dalla fine del XV sec. Di grande interesse architettonico è il Cortile Antico (metà del ‘500) di Andrea Moroni, mentre eccellenze storiche sono la Sala dei Quaranta, dove si conserva la cattedra di Galileo che insegnò a Padova dal 1592 al 1610, l’Aula Magna, ricca di stemmi e di decorazioni ed il celebre teatro anatomico. Ideato nel 1594 dal celeberrimo patologo Girolamo Fabrizi d’Acquapendente, è il più antico teatro anatomico stabile del mondo. Composto da sei piani ellittici in legno e 300 posti a sedere, è unico nel suo genere e solamente qui si potevano sezionare cadaveri a scopo scientifico.

Orto Botanico

Il più antico orto botanico al mondo, fu realizzato nel 1545 come “Orto dei Semplici” (piante officinali) per la Facoltà di Medicina dell’Università di Padova dall’architetto Andrea Moroni su delibera del Senato della Repubblica Veneta. Il nucleo originario dell’Orto è rappresentato dal cosiddetto Hortus Sphaericus, al cui interno è inscritto un quadrato, a sua volta suddiviso in quattro quadrati minori detti quarti. Ospita importanti collezioni di piante storiche. La palma di Goethe, impiantata nel 1585 è la pianta più vecchia. I viali sono ornati di statue e caratteristiche vasche in marmo con ninfee e gigli d’acqua. In tempi successivi furono annessi la biblioteca, l’erbario e vari laboratori.

Duomo e Battistero

Il Duomo sorge sul luogo di precedenti chiese cattedrali, la prima forse paleocristiana, risalente al 300 d.c. Ricostruita diverse volte, fu consacrata nel 1075 con la traslazione del corpo di San Daniele. La realizzazione dell’attuale Duomo, al cui progetto partecipò Michelangelo, fu compiuta tra il XVI ed il XVIII secolo, su progetto di Andrea da Valle. Nel 1754 viene consacrato a Santa Maria Assunta. Collegato alla Cattedrale è il Battistero intitolato a San Giovanni Battista. L’edificio risale alla fine del XII secolo; ha pianta quadrata con alto tamburo circolare e cupola e un’absidiola con cupoletta. L’interno fu interamente affrescato da Giusto de’ Menabuoi nel 1375-78 con storie della Genesi, dell’Apocalisse e di san Giovanni Battista. Il ciclo di affreschi, in tutto un centinaio di scene, rappresenta ancora oggi uno dei cicli pittorici più mirabili e spettacolari del Trecento.

Piazza dei Signori e Torre dell’Orologio

Proprio vicino agli antichi centri del potere comunale si trova il luogo dove nel ‘300 sorgeva la reggia dei Carraresi: La piazza è caratterizzata dalla Loggia del Consiglio o della Gran Guardia, dove si riuniva il Maggior Consiglio cittadino, dalla Chiesa di S. Clemente e soprattutto dalla Torre dell’Orologio, parte dell’arco trionfale del cinquecentesco palazzo del Capitanio. L’orologio è più antico e ricalca quello installato da Giovanni Dondi nel 1344, primo meccanismo di questo tipo costruito nel nostro paese. In questa piazza ha luogo ogni mattina il mercato. La Torre é famosa per il “ribotto”: cinque minuti dopo aver suonato l’ora, la campana si ripete nel cosiddetto “ribotto”. Si tratta di una tradizione antica, legata al commercio: nelle compravendite che andavano per le lunghe il “botto” indicava l’ora, e il “ribotto” decretava inesorabilmente la fine delle trattative.

Caffè Pedrocchi

Uno dei simboli della Padova moderna, il “caffè senza porte” è un’elegante e raffinata caffetteria in Piazza Cavour. L’edificio fu commissionato da Antonio Pedrocchi e progettato in stile neoclassico dall’architetto veneziano Giuseppe Jappelli. Grazie alla sua vicinanza all’Università di Padova, divenne presto un centro politico e culturale, punto d’incontro privilegiato per studenti, professori e letterati. ll suo punto forte sono i preparati a base di caffè. Due ricette sono diventate celebri: il Caffè Pedrocchi aromatizzato con crema fredda di menta e una spolverata di cacao e lo Zabaione Stendhal.

Ghetto ebraico

A partire dal 1603 gli ebrei padovani furono costretti a vivere nel ghetto con l’obbligo di rispettare un coprifuoco serale; accanto alle loro abitazioni, essi aprirono botteghe e attività artigianali di vario genere. La sinagoga di rito italiano, tutt’ora utilizzata, esiste dalla metà del XVI sec. La zona è facilmente riconoscibile per gli edifici che si sviluppano verso l’alto e le viuzze strette. Passeggiando tra le vie del Ghetto, è d’obbligo la sosta per una degustazione in uno dei locali tipici del quartiere. Fu abolito nel 1797, anno in cui, sotto la spinta della Rivoluzione Francese, gli ebrei furono dichiarati liberi e uguali.

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Per il grande desiderio che avevo di vedere la bella Padova, culla delle arti, sono arrivato. E a Padova sono venuto, come chi lascia uno stagno per tuffarsi nel mare, e a sazietà cerca di placare la sua sete.